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07
Nov
2023

Cammino a Creta

Dal 17 al 24 settembre un gruppo di 14 persone, ha compiuto un cammino, organizzato dal CAI Pallanza, nella zona sudovest di Creta.

Tra gli organizzatori, oltre ai soliti Marco Bizzozero e Fabio Dellamora c’è Rocco Minerva, esperto camminatore, ma soprattutto grande conoscitore della famosa isola del greco mar.

Niente levatacce: l’aereo parte dalla Malpensa a mezzogiorno, tra volo e fuso orario atterriamo a metà pomeriggio e via subito con un torpedone verso Paleochora (cittadina turistica verso l’estremità sudoccidentale dell’isola).

Tuffo serale poi cena in riva al mare.

Il mattino seguente già si cammina: la prima meta è Sugia; per un tratto il sentiero costeggia il mare (in quei giorni sferzato da un vento di Scirocco) poi, in prossimità di una caletta, dopo un veloce bagno in mare, si sale verso un brullo altipiano, che traverseremo rapidamente per scendere poi verso Lyssos, antico porto cretese, sviluppato dai Romani in epoca imperiale. Rovine di un tempio, l’anfiteatro, le terme e poi i resti di un porto che, per effetto di un terremoto che ha rialzato il terreno, si trovano ora a 150 metri dal mare. Nuovo bagno e poi l’ultimo balzo verso Sugia, ove giungiamo scendendo le gole di Lyssos. Qui trascorreremo il pomeriggio nella spiaggia FFK all’estremità orientale del paese, sotto la scogliera.

Non avendo trovato alloggio in loco, torniamo a Paleochora con il traghetto di linea, per poi tornare a Sugia il giorno seguente e iniziare la tappa.

Da Sugia ci incamminiamo verso l’interno per le gole di Agia Irinni, ove camminiamo sul greto asciutto del torrente, circondati da varia e rigogliosa vegetazione, protetta dalle ripide pareti calcaree della gola. Prima della sommità della gola deviamo verso nord per prendere le gole di Fygous, più ripide e petrose, popolate da conifere. Sbuchiamo su un piano che ricorda i paesaggi alpini e da lì procediamo verso una chiesa ove ci attende la navetta per Omalos village, ove ci fermeremo due notti. Il Giorno seguente, infatti, gita al monte Gigilos. La salita alla vetta, per aspri e impegnativi sentieri, ripaga i gitanti con lo splendido panorama e l’avvistamento di numerosi gipeti.

La tappa seguente prevede le gole di Samarià, le più note, le più maestose nel tratto terminale, ma anche le più battute dai turisti. La discesa fino al mare, interamente in gola, termina al villaggio di Agia Roumeli ove alloggeremo. La serata prevede il consueto bagno in mare, poi aperitivo improvvisato sulla terrazza di una camera, degustando un gelido rosè, dello stesso colore del tramonto sul mare, oltre la balaustra imbiancata.

Il bagaglio è per tutti ridotto al minimo: ogni sera tocca fare il bucato, ma basta lasciare i panni molli a calcinare al sole per qualche minuto, che subito sono pronti all’uso.

La tappa seguente si presenta (in teoria) come un mero trasferimento, su terreno sostanzialmente piano. Si parte infatti lungo infinite spiagge deserte, intervallate da basse scogliere. Dopo un paio d’ore deviamo verso la spiaggia di Agios Pavlos, in cui troviamo un simpatico ristorantino hippy vicino a una piccola chiesa greca, unici manufatti in mezzo al nulla. Dopo la breve sosta, con una laboriosa arrampicata torniamo sul sentiero e procediamo lungo un pendio brullo e roccioso che digrada verso il mare molto più in basso. La monotonia del paesaggio s’interrompe bruscamente quando il sentiero picchia velocemente verso il mare, per condurci alla spiaggia di Marmara, gioiello di fini ciottoli racchiuso a nord da un boschetto di pini marittimi; a oriente e occidente da candide pareti di marmo, plasmate dagli elementi in tondi scogli e sinuose caverne. Ci rifocilleremo alla taverna che sovrasta la spiaggia, per dedicare l’ultima parte del pomeriggio a bagni di mare. Verso sera raccogliamo i bagagli e traversiamo, per uno scosceso sentiero, la breve scogliera che ci separa da Lykos, minuscolo villaggio composto da piccoli alberghetti con terrazze affacciate sulla baia.

Dopo la cena in terrazza, ad alcuni rimangono le forze per una gita notturna a Loutros, piccolo borgo turistico affacciato sulla baia nel lato orientale del promontorio di Akra Moùres.

Il giorno seguente torniamo a Marmara per imboccare le Gole di Aradena, le meno celebrate tra quelle in programma, ma che si riveleranno le più apprezzate. Quasi nessuno sul sentiero, che a stento si indovina ove l’acciottolato del tratto iniziale lascia spazio a tratti coperti da fitta vegetazione nel tratto intermedio. Dopo un tratto abbastanza piano, la pendenza comincia ad aumentare, in corrispondenza di un tratto più ingolato. Evitiamo il sentiero che con pendenze graduali ci porterebbe, sulla destra orografica, verso la fine delle gole e puntiamo decisi dove l’intaglio della gola si fa più aspro. Là ci attende una salita su massi ciclopici, che guadagneremo per ripide scale a pioli e su tratti in roccia con l’aiuto di corde fisse. Dopo questo tratto acrobatico, non resta che una rapida ascesa sulla mulattiera in sx orografica che ci porta fuori dalla gola. Un breve sentiero e un veloce tratto in asfalto ci portano alla trattoria Platanos, ove ci rifocilleremo sotto gli omonimi alberi, con le specialità della cucina di terra cretese.

Mentre i più irriducibili si avviano a piedi, il grosso della comitiva collassa sotto i platani in attesa della navetta che porterà il gruppo a Chania.

Chania è una graziosa città il cui centro storico e il porto sono impreziositi da edifici veneziani e ottomani.

Le ultime ore a Creta le trascorriamo qui, passeggiando per il centro storico in attesa del volo di ritorno; sbarcati alla Malpensa giungiamo alle nostre case per l’ora di cena.

Gran bella gita, pensata ed organizzata ottimamente.

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